«Jacob…».
«Sì?».
«Puoi smetterla, per favore, di chiamarmi amore?», mi guardo le mani. «Mi metti a disagio».
«Bella, forse non lo ricordi, ma noi due siamo…».
Mi porto le mani sul viso, sentendomi avvampare. «Oh, Dio! Ti prego, non lo dire! È così… strano», balbetto, a disagio.
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